Procedono presso il Tribunale di Cremona le prove tecniche di sperimentazione della “telepresenza”, il progetto studiato dal giudice “informatico” Pierpaolo Beluzzi grazie al quale gli anziani ospiti dell’Azienda Cremona Solidale non dovranno più essere portati a palazzo di giustizia su un’ambulanza per le udienze davanti al giudice tutelare. Il 22 maggio il giudice tutelare Preioni ha svolto un’udienza che porterà alla nomina del nipote come Ads di un’anziana signora “ascoltata” dalla residenza presso cui è ospite. Questa sperimentazione fa parte del più ampio progetto dell’Agenda Digitale Lombardia della Regione Lombardia. Si tratta di una “buona prassi” coerente e funzionale con quanto previsto dall’art. 407 del c.c che stabilisce che “il giudice tutelare deve sentire personalmente la persona cui il procedimento si riferisce, recandosi, ove occorra, nel luogo in cui questa si trova (…)”

Procedono presso il Tribunale di Cremona le prove tecniche di sperimentazione della "telepresenza", il progetto studiato dal giudice "informatico" Pierpaolo Beluzzi grazie al quale gli anziani ospiti dell'Azienda Cremona Solidale non dovranno più essere portati a palazzo di giustizia su un'ambulanza per le udienze davanti al giudice tutelare. 
Dopo la sperimentazione dell'8 maggio, il 22 maggio il giudice tutelare Tito Preioni ha svolto l'udienza collegandosi da una postazione fissa collegata direttamente a Cremona Solidale (il progetto è sperimentale e per ora riguarda solo gli anziani ricoverati nella struttura di via Brescia).

ll giudice ha potuto così dialogare con un'anziana ospite e con i suoi familiari direttamente da un video. Nel collegamento la paziente, seduta su una carrozzina, ha risposto alle domande del magistrato e ha indicato il nipote come suo amministratore di sostegno. Il giudice si è quindi riservato. Nel frattempo verrà emesso il provvedimento di nomina dell'amministratore di sostegno e il nipote dell'anziana sarà convocato in tribunale per il giuramento. "Il collegamento è positivamente riuscito", ha commentato al termine dell'audizione il giudice Preioni.

Questa buona prassi è coerente e funzionale con quanto previsto dal 2° comma dell'art. 407 c.c.: "Il giudice tutelare deve sentire personalmente la persona cui il procedimento si riferisce recandosi, ove occorra, nel luogo in cui questa si trova e deve tener conto, compatibilmente con gli interessi e le esigenze di protezione della persona, dei bisogni e delle richieste di questa"

Questa sperimentazione, prevista nell'ambito principale della volontaria giurisdizione è un target del progetto Giustizia Digitale, al quale partecipa il Tribunale di Cremona e fa parte di una delle azioni previste nell'ambito dell'Agenda Digitale Lombardia della Regione Lombardia. A questa partecipano Aemcom per la connettività in banda ultra larga, Italtel per gli apparati di telepresenza, Lombardia Informatica per il coordinamento e la progettazione, Cremona Solidale e l'ospedale Maggiore presso i quali sono stati allestiti le postazioni. Per quanto riguarda il Tribunale di Cremona , la finalità è di "sperimentare forme di telepresenza in alta definizione delle immagini e del suono - ha proseguito il giudice Beluzzi - per replicare a distanza tutte le caratteristiche tipiche di una udienza, conservando anche le caratteristiche fisiche degli attori e partecipanti. La telepresenza consente anche di far percepire al Giudice e alle altre parti processuali il cosidetto "speech of the body", ovvero il linguaggio del corpo, le espressioni facciali, i toni e le incertezze della voce di un teste, di un consulente, di un perito o di un imputato, che possono rappresentare un importante criterio di valutazione nel contesto dialettico del processo".

 

 
 

 

 
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